Follonica: Sole, Mare, Pineta-Follonica: Sun, Sea, and Pine Forests

Follonica: Sole, Mare, Pineta
Dopo la premessa con l’articolo:
“Vacanze in Maremma e dintorni”,
prende il via una serie di articoli su alcune località per le proprie escursioni vacanziere. Dato il mio legame con Follonica, dove ho vissuto parte dell’infanzia e l’adolescenza, comincio da lì. Tracciando con un ideale compasso un cerchio dal raggio di circa 100 km, vado a segnalare alcune escursioni con località ricche di storia, di leggende e di misteri.
Il punto di partenza è:
Follonica: Sole, Mare, Pineta.
Così recitava e recita lo slogan della ridente cittadina dell’omonimo Golfo. E ad oggi possiamo aggiungere anche ben 23 Bandiere Blu (in 23 anni)! (La classifica è aggiornata al 2022 perché quest’anno, il sito ufficiale ha subito un attacco telematico con conseguente alterazioni dei dati).
Leopoldo II di Toscana nel 1834, in prossimità della prima storica Fonderia di Ghisa sorta in Europa, da lui voluta con il titolo di “Fonderie Reali e Imperiali”, accoglie la Chiesa (unica in Italia con il pronao, il rosone e l’abside in ghisa), e le prime abitazioni (foto).
L’insenatura naturale dove sorge la cittadina maremmana è stata da sempre un’oasi “naturale”. Questo, grazie al particolare mare dal fondale irregolare ondulato (famoso per le sue secche soprattutto quella “dei Pini”), alle due Pinete di Ponente e di Levante e al Sole, splendente per la maggior parte dell’anno. L’ambiente ideale per le famiglie. Per chi invece vuole seguire itinerari storico-culturali, Follonica è il punto d’appoggio privilegiato per le escursioni. In un raggio di poco più di 100 km si possono visitare Pisa, Livorno, l’Isola d’Elba, Massa Marittima, San Galgano, Siena, Monteriggioni, San Gimignano, Populonia, Vetulonia, Roselle, il Monte Amiata e la Val d’Orcia, Montalcino, Pienza, il Parco dell’Uccellina, l’Argentario. Tanto per citare alcuni fra i posti più rappresentativi senza nulla togliere alla Maremma Toscana e agli altri paesi limitrofi ricchi di storia, borghi medievali, castelli. Ma tornando con la memoria agli eventi naturali (evocando la famosa Poesia del Carducci “San Martino”), ho visto con i miei occhi di ragazzino il mare inghiottire spiaggia, strada e pineta (foto),
a causa del Libeccio e soprattutto del Maestrale che, aggiunti all’incuria dell’uomo, stavano per cancellare quello che Madre Natura aveva generosamente donato ai Follonichesi. Le spiagge erano ridotte ai minimi termini, in inverno il mare spinto dalla Luna crescente verso il Plenilunio entrava quasi nelle “baracche” (che baracche non sono), costruite sul litorale. Insomma la situazione stava degenerando a vista d’occhio e la costa follonichese rischiava di essere seriamente compromessa (foto).
Messo alle strette dalle urla di Madre Natura, l’uomo corse ai ripari. Si iniziarono a gettare gli “scogli” artificiali per formare delle barriere e arginare la devastazione del mare antistante la cittadina. Questi allineamenti di grosse pietre cominciarono negli anni a dare una forma diversa al Litorale. Anno dopo anno iniziarono gradatamente ad aumentare le spiagge. Le pericolose meduse (che infestavano l’acqua nei giorni di mare mosso con i cavalloni) sparirono, le alghe e soprattutto i rifiuti gettati in Mare da “incivili” esseri umani, sono andati via via scomparendo, il Mare diventava sempre più limpido e cristallino. Ancora oggi entrando in acqua, si possono notare i pesci a riva, mentre fra gli scogli alle volte qualche riccio di mare. Con un po’ di abilità, fortuna e con molta pazienza è possibile tornare a riva con un polpo nel secchiello o qualche pesce, e quando la Luna calante verso il Novilunio genera la bassa marea, si arriva a piedi alla barriera artificiale… Il tutto condito dal grido rauco dei caradriiformi gabbiani, il più famoso dei quali era “Pippo” anche perché a suo tempo era rimasto l’unico. Oggi invece la colonia dei caratteristici uccelli piumati è aumentata notevolmente. Mi dispiace solo non avere avuto la macchina fotografica quando vidi che insieme con i gabbiani sugli scogli si era fermato anche un cormorano. Impensabile per la Follonica dei tempi passati. Insomma, ancora una volta l’uomo seguendo le direttive della Natura ha compiuto un piccolo capolavoro che ha consentito a Follonica il 23° riconoscimento consecutivo della Bandiera Blu. Credo che la lezione impartita a chi è stato “troppo sull’albero a cantare” sia servita a qualcosa. La saggezza dei motti popolari è stata confermata un’altra volta, anzi due: 1) prevenire è meglio che curare; 2) non tutti i mali vengono per nuocere. E con quello appena detto siamo a tre…
L’importante vessillo internazionale istituito nel 1987, viene assegnato in 141 paesi Europei ed extra-Europei. Beneficiarie quelle località che rispettano criteri relativi alla gestione sostenibile del territorio. Dunque è un merito che fa onore a tutti coloro i quali hanno contribuito e collaborato affinchè Follonica sia entrata di diritto nell’elenco del prestigioso titolo.
Secondo me la collettività è come una squadra: tutti vincono o tutti perdono.
Un doveroso grazie a tutti i Follonichesi, con l’augurio che Follonica continui a primeggiare nell’olimpo delle località balneari e dia un servizio sempre migliore ai suoi abitanti ed ai suoi turisti.
Immagini: Archivio Claudio Saragosa
Immagine in evidenza dal web
Follonica: Sun, Sea, and Pine Forests
Following the introduction with the article “Holidays in Maremma and Surroundings”, we begin a new series focusing on some destinations worth exploring during your holidays. Given my personal connection to Follonica—where I spent part of my childhood and teenage years—I’ll start there. Imagine tracing a circle with a compass, about 100 km in radius: from this point, I’ll guide you through excursions to towns rich in history, legends, and mysteries.
Our starting point is:
Follonica: Sun, Sea, and Pine Forests.
This was—and still is—the slogan of the cheerful little town overlooking the gulf that shares its name. As of today, Follonica can proudly claim 23 consecutive Blue Flag awards (as of 2022). (Note: the official website suffered a cyberattack this year, which compromised the latest data.)
It was back in 1834 when Leopold II of Tuscany established the first cast iron foundry in Europe here—“The Royal and Imperial Foundries.” He also oversaw the construction of the first homes and a church—uniquely Italian in having a pronaos, a rose window, and an apse all made of cast iron.
The natural inlet that hosts the town has always been something of a small paradise. Thanks to its undulating seabed—famous for its shallow banks, especially the “Secca dei Pini”—the dual pine forests (Ponente and Levante), and a sun that shines almost all year round, it’s an ideal setting for families.
But if you’re more into cultural and historical exploration, Follonica is also the perfect base. Within a little more than 100 km, you can reach Pisa, Livorno, Elba Island, Massa Marittima, San Galgano, Siena, Monteriggioni, San Gimignano, Populonia, Vetulonia, Roselle, Mount Amiata, the Val d’Orcia, Montalcino, Pienza, the Uccellina Natural Park, and the Argentario coast—just to name a few. This doesn’t even begin to cover all the other villages and medieval castles scattered across Tuscany and the surrounding areas.
Now, going back in time and evoking Carducci’s famous poem San Martino, I still remember what it was like as a boy to watch the sea swallow the beach, the roads, and even the pine forest (see photo). Fierce winds—especially the Maestrale and Libeccio—combined with human negligence, were threatening to erase what Mother Nature had so generously given to the people of Follonica.
The beaches had all but vanished. During winter, as the full moon drew nearer, the sea would nearly reach the beachfront huts (which, by the way, are much more than simple huts). The coastline was disappearing right before our eyes.
Faced with this environmental crisis, action had to be taken. Artificial rock barriers were built to defend the coast. Over time, these stone alignments began reshaping the shoreline. The beaches slowly began to grow back. Dangerous jellyfish that used to appear when the sea was rough became rare; algae and floating debris, often dumped by inconsiderate individuals, diminished. The sea became increasingly clear. Even today, you can spot fish close to shore, and with a bit of patience, you might even catch an octopus or two.
At low tide, especially as the moon wanes, it’s possible to walk all the way to the rock barriers. The cries of seabirds fill the air—especially those of the gulls, the most famous of which was “Pippo,” once the last of his kind. Now, their numbers have grown.
I still regret not having a camera the day I saw a cormorant resting among them—something unthinkable in the Follonica of the past.
Once again, by following nature’s lead, humankind managed to craft a small masterpiece—one that earned Follonica its 23rd Blue Flag award. Hopefully, those who were “up in the trees singing” instead of acting have learned something from it.
Folk wisdom proves right yet again—not just once, but three times:
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Prevention is better than cure.
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Not all evils come to harm.
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And we might add: it’s never too late to fix what matters.
The prestigious international Blue Flag, first established in 1987, is now awarded in 141 countries worldwide. It honors those places that meet specific criteria for sustainable land and coastal management. So this is a recognition that belongs to everyone who helped make Follonica a model for seaside towns.
Personally, I believe society should function like a team: either everyone wins, or no one does.
A heartfelt thank-you to all the people of Follonica. May the town continue to shine among Italy’s most beloved seaside destinations, always offering its best to both locals and visitors.
Images: Claudio Saragosa Archives
Featured image from the web
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4 risposte
Molto interessante. Buona estate a te e a tutti gli abitanti e vacanzieri a Follonica!
Grazie a te Carolina. Ci sarebbero molte altre cose da dire sulla storia di Follonica e dintorni. Lo spazio purtroppo è limitato…Buona estate anche a te e agli amici di Trieste.
Merci pour toutes ces informations, qui ont complété notre savoir. Nous sommes des français amoureux de Follonica depuis 50 ans et fidèles habitués du Bagno Roma depuis mai 1973 , nous avons connu l’érosion de la plage et les efforts faits pour limiter ce désastre. Je me rappelle encore Piero Pierini se battre pour sauver sa plage en emplissant des centaines de sacs de sable afin de limiter l’érosion. La partie a été gagnée grâce aux barrières de rochers. L’eau du golfe est merveilleuse de limpidité et tellement sécurisante pour les petits qui passent des étés de rêve à Follonica
Très merci à vous!