In quel mare silente di giugno-In that Silent June Sea

In quel mare silente di giugno
Come tutte le insenature “dipinte” dal mare, che fanno da cornice alla nostra splendida e amata Italia, anche il Golfo di Follonica è uno spettacolo della Natura. Delimitato da Piombino verso Livorno e Punta Ala verso Grosseto, nel mezzo, di fronte alla cittadina maremmana, si ergono sul mare, l’isola di Cerboli, l’isola d’Elba, l’isola di Montecristo e davanti a Punta Ala, l’isola dello Sparviero. I versi che seguono ricordano e descrivono un’escursione in mare di cinque amici, con tanto di barca a vela, skipper e bagno proprio di fronte all’isola di Troia con i tre porcellini. Così infatti, è chiamata dai maremmani quel piccolo assembramento affiorante dal mare che richiama alla mente l’idea di una femmina di maiale con i suoi piccini a seguito.
Il testo è scritto in decasillabo, dove gli accenti ritmici cadono sulla 3°, 6° e 9° sillaba. Ovviamente, tenendo conto della Grammatica e poetica, due vocali che si susseguono, si elidono e si conta una sillaba in meno. Es:
di/u/no/scù/ro/co/mùn/cor/mo/rà/no 11-1=10
3 6 9
In that Silent June Sea
Like all inlets “painted” by the sea, framing our beautiful and beloved Italy, the Gulf of Follonica is truly a masterpiece of Nature.
Bordered by Piombino to the north and Punta Ala to the south, this gulf opens between the provinces of Livorno and Grosseto.
Across from the Maremman town, the islands of Cerboli, Elba, Montecristo, and—facing Punta Ala—the island of Sparviero rise from the waters.
The verses that follow recall a sailing trip of five friends, with skipper and a swim near the so-called “island of the sow and her piglets” (Isola di Troia), as it’s affectionately known by locals due to its shape.
The poem is written in hendecasyllables, with rhythmic accents on the 3rd, 6th, and 9th syllables.
According to Italian poetic rules, when two vowels meet, they elide into one syllable.
In quel mare silente di giugno
Il silenzio del mare di giugno
fu scandito dal battito d’ali
di uno scuro comun cormorano
che volava sul pelo dell’acqua.
Lo seguivano due delfini
affiancando la barca isolata
in quel golfo tra l’Elba, Punt’Ala
e Follonica in verde Maremma.
Eran come bambini felici
volteggianti col tempo dettato
dalla Musica scritta da mano
di Chi sa quale ritmo impartire.
Riportando la mente al momento
dove forte sentii il silenzio
rivedendo le scene vissute,
ho l’esatto preciso ricordo
che nel cuore mi porto e non scordo
della pace e dell’aria frizzante
della gioia nel senso interiore.
È difficile dirlo a parole,
va vissuta la vera esperienza
per comprendere almeno una volta
nella vita qual è vera essenza,
cosa passa tra l’ordine e il caos.
Tu pertanto dichiari la guerra
per distruggere quel che di buono
c’è donato per vivere meglio
e t’arroghi il diritto non tuo
decidendo la vita e la morte
di chi cerca la pace nel cuore
rinnegando così tua sorte.
E non solo non togli i ricordi,
ma rafforzi di più dentro il cuore
che vibrando con l’oro del giorno,
ci fa crescere fisso nel Sole
il messaggio divino d’Amore.
In quel mare silente di giugno
tornerò, stai certo e sicuro.
Ora butti quel nero di seppia
iniettando nel mondo lo scuro,
ma la luce del Sole splendente
resta fissa potente ed eterna
come fiamma di vera lanterna
indicando la strada verace.
Quella luce perciò sempiterna
spazzerà via quel nero di pece
riportando nei cuori la pace.
Ed allora il silenzio del mare
rivedrà il cormorano i delfini
fluttuare sull’onde marine
rigiocare da eterni bambini.
Firenze, 1/3/2022 ore 6.37
Immagine Google earth
In that Silent June Sea
(English poetic version)
The silence of June on the sea
was stirred by the wingbeat in flight
of a dark, solitary cormorant
skimming the surface of water.
Behind it, two dolphins emerged,
dancing alongside our sailboat
adrift in the gulf’s quiet cradle—
between Elba, Punta Ala,
and Follonica, green Maremma.
They moved like children in delight,
turning and twirling with the rhythm
of a Music written by the hand
of One who knows how to set the beat.
My mind returns to that moment
when silence rang louder than sound,
and I clearly recall each scene
etched forever within my heart—
the peace, the sparkling salty air,
the joy rising deep from within.
It’s hard to express it in words.
You must live it, to truly feel
once in life what essence may be,
what flows between chaos and order.
Yet you declare war,
you destroy the very good
that is freely given for life—
and claim a right not yours to wield,
deciding who may live or die,
denying those who seek only peace
and thus refusing your own fate.
But memory you cannot erase—
you only carve it deeper still.
And in that golden light of day,
my heart vibrates and grows anew,
anchored firm in the Sun’s embrace,
in Love’s divine and sacred message.
Yes, I shall return to that sea,
that silent June sea—have no doubt.
Now you cast your ink like a cuttlefish,
injecting the world with your darkness.
But the light of the blazing Sun
remains fixed, eternal, and strong—
a lantern flame that never dies,
always showing the path that is true.
And that eternal, faithful light
will sweep away this pitch-black night
and bring peace back into our hearts.
Then the sea, once silent again,
will welcome the cormorant, the dolphins,
to dance on the waves once more—
forever children, at play in the light.
Florence, March 1st, 2022 – 6:37 a.m.
Image: Google Earth
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