La mosca sul tavolo

di Maurizio De Cicco

La mosca sul tavolo

11 Febbraio 2022 Filastrocche 4

La mosca sul tavolo

 

 

 

A proposito di Giotto,

ricordate il ragazzotto

che quand’era fanciulletto

sopra il fiume accanto al letto

sotto un albero su pietra

una pecora tracciava

col carbone disegnava?

Lì lo vide Cimabue

che lo prese a lavorare

a Firenze in sua bottega.

Diventato giovanotto

era lui che la gestiva

quando Bencivien di Pepi

da negozio s’assentava.

Capitò che un bel giorno

il maestro andò via

e lasciò al suo allievo

l’incombenza di passare

col pennello sopra un tavolo

e un disegno riportare.

Giotto allora si sbrigò

e finito quel lavoro,

fatto bene e assai veloce,

volle fare al pittore

uno scherzo ben pensato.

“Spero sol che non cognosca

che sul tavolo ho dipinto

una nera falsa mosca”.

Ritornato il giorno dopo

Cimabue vide il tavolo dipinto

rimanendo estasiato

e notò sopra il pianale

quell’insetto fastidioso.

Prese un cencio casuale

e provò a dargli sopra,

ma la mosca ferma stava.

“Non l’ho presa! Ci riprovo!”,

ritirando il cencio addosso.

Ma la mosca disegnata

non poteva mai volare.

Con un gesto un po’ stizzoso

prese dunque quello straccio

per tentar la terza volta.

Fu allora che l’allievo

disse in modo ridanciano:

“Mi perdoni mio signore,

quando il tavolo ho finito

mi son fatto prender mano

e la mosca sopra il legno…

in realtà è un mio disegno!”.

La guardò attentamente

il pittore Cimabue

e si mise a rider forte

che con l’allegria di Giotto,

quella beffa ben pensata

rallegrò la lor giornata.

 

 

Firenze, 26/10/2020 ore 7.57

 

 

Immagine: prof. Vincenzo Giordano fb

 

4 risposte

  1. Patrizia ha detto:

    Troppo simpatica!! Grazie Maurizio

  2. Cinzia ha detto:

    Si ricordo quando il babbo raccontando di Firenze, fra i vari aneddoti della burlonata ben riuscita.

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