Di bianco e di nero

Marco Vichi era un fraterno amico nato come me nel 1961. Un incidente stradale lo ha strappato alla vita terrena nel 2006. Ricordo di lui soprattutto l’espressione radiosa che aveva sul volto ai primi di settembre del 1996 dopo che la Nobile Contrada del Bruco, di cui era Contradaiolo, si aggiudicò la Carriera del 16 agosto, togliendosi lo scomodo titolo di “nonna” del Palio. In realtà il suo ricordo è sempre vivo in me, ma quella volta fu veramente speciale.
Di bianco e di nero
Su quel poggio nel Chianti si rimira
la città che di storia dà memoria.
Ed il Palio protegge e difende
la sua gente con fede assertoria.
Tradizione da secoli passati
dai padri custodita, tramandata,
gelosamente lasciata agl’eredi:
la Carriera di Piazza così vedi.
Nove spicchi nel Campo radianti
quale Coro degl’Angeli brillanti.
Le chiarine dal suono sfolgorante
in onor della Vergine Celeste
con l’azzurro mantello rivestita,
sembrano voci devote di ancelle,
di luminose Stelle.
A Marco Vichi
Firenze, 25/3/2019 ore 16.17 rivista e corretta il 18/1/2022 ore 7.41
Immagine: Maurizio De Cicco
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