In ricordo di Mia Martini

di Maurizio De Cicco

In ricordo di Mia Martini

20 Settembre 2022 Articoli Poesie 0

In ricordo di Mia Martini

(20/9/1947-12/5/1995)

 

 

Domenica Rita Adriana Bertè detta Mimì, la conosciamo con lo pseudonimo di Mia Martini. Una delle voci più belle che l’Italia, terra indiscussa di artisti e di cantanti, possa annoverare e ricordare. Nell’agosto del 1989 in Sicilia, più precisamente a Enna, in uno scenario da mitologia greca, ho avuto la fortuna di assistere a un suo concerto. Ogni volta che ci ripenso mi vengono i brividi. Per quanto la sua voce fosse “forte”, era di animo travagliato e fragile. Basta andare a leggersi la sua storia per rendersene conto. La cosa più sconcertante è che una serie di avvenimenti nefasti si abbatterono sul suo gruppo musicale. La stratosferica ignoranza, invidia e quant’altro di alcuni personaggi del mondo dello spettacolo, fecero circolare la voce che Mimì portasse sfortuna. Come recita l’aria de “Il barbiere di Siviglia”, “la calunnia è un venticello un’auretta assai gentile, che insensibile sottile leggermente dolcemente, incomincia a sussurrar per poi finire come un tremuoto un temporale un tumulto generale che fa l’aria rimbombar!”
E così in un ambiente che preferisco non commentare, si sparse la voce che Mia Martini portasse sfortuna con le relative conseguenze contro la povera Mimì. Adesso proviamo a pensare se questa nefandezza la pensassero di noi. Come ci sentiremmo se le persone che ci circondano cominciassero ad evitarci? Se nell’ambito del lavoro ogni scusa sarebbe buona per non farci lavorare e via così, quanti reggerebbero al peso dell’infamia? Oppure ci piacerebbe che gli altri lo pensassero di noi solo perché loro vivono immersi con la loro solitudine nell’ignoranza e nella cattiveria che poi scaricano per invidia e gelosia, su noi e tutto ciò che ci circonda? E qui non si può parafrasare Manzoni: “Ai posteri l’ardua sentenza”. Ma quali posteri!? Sfido chiunque a rispondere. “Si, mi piacerebbe”. Nemmeno un folle senza senno lo direbbe. Quel 12/5/1995, la notizia della sua scomparsa fu come un fulmine a ciel sereno ed ancora aleggia un velo di mistero su quella morte che troppo presto ci ha privato di una delle voci naturali più belle che l’Italia del canto abbia mai avuto.
A lei è dedicato il mio scritto “Almeno tu nell’universo”. Ciao Mimì.

Oggi è il tuo 75° compleanno, ovunque tu sia…

 

 

Almeno tu nell’universo

 

 

Ho sentito la tua voce

in diretta, dal vivo

al castello di Lombardia,

prima che un triste giorno

di quel lontano maggio

il destino si accanisse

e ti portasse via.

Sopra la rocca di Cerere,

echeggiava nell’etere

la preghiera fatta canzone,

tu, che procurasti più d’un brivido,

trasmettendo l’emozione

che provavi cantando,

quella singolare composizione,

per vent’anni chiusa in un cassetto.

Sotto quel manto stellato,

cantasti del diamante

in mezzo al cuore,

quel punto a cui

tutto ruota intorno:

il sole splendente,

chiuso in ognuno di noi,

ma solo perché riflette

la Vita del Principio,

del Sole rifulgente nel cielo.

Sembrava scritta per te,

l’unica vera interprete:

almeno tu nell’universo,

l’hai saputa cantare davvero.

 

 

A Mia Martini

 

 

Firenze, 8/4/2019 ore 12.23

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *